Il tuo account Facebook, Instagram, TikTok o YouTube è stato ingiustamente disabilitato o limitato? Sappi che hai il diritto di richiederne la riattivazione o la rimozione delle restrizioni.
In questa guida ti spiegherò come recuperare un account sospeso, disabilitato, limitato o bannato attraverso una strategia legale efficace e mirata.
Indice
COME RIATTIVARE ACCOUNT SOCIAL DISABILITATI O LIMITATI
Perché i tool di assistenza delle Piattaforme non funzionano?
Quando un account viene disabilitato o limitato, il primo istinto è quello di utilizzare gli strumenti di ricorso messi a disposizione dalle piattaforme social. Tuttavia, questi tool interni spesso non sono efficaci. Perché?
- La disabilitazione dell’account avviene tramite algoritmi automatici, senza un’adeguata supervisione umana.
- Anche i ricorsi vengono esaminati dagli stessi algoritmi che hanno causato la disabilitazione, creando un circolo vizioso senza via d’uscita.
- Questo processo, contrariamente a quanto previsto dall’AI ACT (Reg. UE 2024/1689), non garantisce un’analisi imparziale.
Come fare per recuperare un account disabilitato da un errore algoritmico?
È necessario adottare una procedura legale stragiudiziale che permetta di contestare direttamente la decisione della piattaforma, superando l’ostacolo degli algoritmi.
Come contestare la disabilitazione dell’account?
Argomentazioni giuridiche chiare e precise
Per ottenere la riattivazione dell’account, non basta protestare. Occorre spiegare chiaramente perché la decisione è illegittima o sproporzionata. Per farlo, bisogna:
- Argomentare giuridicamente i motivi dell’illegittimità.
- Citare le norme di legge applicabili al caso specifico.
- Dimostrare che la disabilitazione è eccessiva rispetto all’eventuale violazione commessa.
La gravità dell’infrazione è proporzionata alla sanzione?
Non sempre una violazione contrattuale giustifica la disabilitazione definitiva dell’account. È necessario:
- Valutare la gravità della violazione.
- Confrontarla con la sanzione imposta dalla piattaforma.
Esempio Pratico:
Se Facebook disabilita un profilo per un singolo post considerato “offensivo” o “non verbalmente continente” (es. frasi volgari o indecenti), ma che non costituisce una grave violazione (ad esempio, non è discriminatorio), la disabilitazione potrebbe essere illegittima. Questo perché:
- Non sussiste un inadempimento grave e giustificato.
- La misura è sproporzionata rispetto alla violazione commessa.
- Facebook non può sciogliere il contratto (e quindi disabilitare l’account) senza un motivo valido e giustificato per legge.
Disabilitazione dell’account: Un contratto da rispettare
La natura contrattuale dell’account Social
Quando crei un account su un social network, stai stipulando un contratto che:
- Vincola la piattaforma al rispetto delle clausole contrattuali.
- Non può essere risolto (disabilitazione dell’account) o modificato (limitazioni all’utilizzo) senza gravi e giustificati motivi.
Obblighi di trasparenza o cooperazione delle Piattaforme
Le Piattaforme Social di grosse dimensioni come Meta, TikTok e Google sono considerate Gatekeeper o VLOPs (Reg. UE 2022/1925, Reg. UE 2022/2065, Reg 2019/1150). Questa qualifica comporta specifici obblighi di cooperazione e trasparenza, come:
- Garantire un dialogo semplice e chiaro in ogni fase contrattuale.
- Comunicare chiaramente i motivi di una disabilitazione o di una limitazione.
- Permettere un’effettiva possibilità di ricorso, fornendo risposte dettagliate e non automatizzate.
Se la piattaforma non rispetta questi obblighi, sta violando norme europee che potrebbero portare a pesantissime sanzioni pecuniarie oltre che al risarcimento dei danni nei confronti dell’utente. Infatti, l‘assenza di un’informazione dettagliata e di un adeguato contraddittorio costituisce anche un inadempimento contrattuale che può essere contestato con una diffida legale ben argomentata.
Quando la disabilitazione non è legittima: Casi comuni
Disabilitazione per post offensivo ma non “gravemente illecito“
Se un profilo viene disabilitato per un singolo post considerato offensivo (ad esempio per l’uso di parole volgari o indecenti), occorre verificare:
- Se il post costituisce una grave violazione delle condizioni d’uso.
- Se la disabilitazione è proporzionata rispetto all’infrazione commessa.
Se il post non è gravemente illecito (ad esempio, non è discriminatorio o diffamatorio), la disabilitazione potrebbe essere illegittima. In tal caso, è possibile contestare la decisione con una precisa azione legale.
Disabilitazione per violazione dei termini di servizio
Anche in caso di violazione dei termini di servizio, la disabilitazione non è automaticamente legittima. Occorre valutare:
- La gravità dell’infrazione.
- Se esistono alternative meno drastiche (come la sospensione temporanea).
Se la disabilitazione è sproporzionata o ingiustificata, è possibile chiederne l’annullamento presentando una richiesta motivata e ben argomentata.
Disabilitazione per accesso abusivo e attività illecita effettuata da terzi
Il profilo hackerato può essere disabilitato per accessi “insoliti” e “sospetti” o per attività illecite effettuate sul profilo da terzi. In queste situazioni occorre:
- Fornire la prova dell’accesso abusivo
- dimostrare l’estraneità alle condotte illecite contestate
Per il recupero di un account hackerato è fondamentale procedere attraverso un particolare protocollo di “riattivazione in sicurezza” fornendo nuove credenziali di accesso.
Come agire legalmente per riattivare l’account
Azione Legale Stragiudiziale
Per contestare la decisione di disabilitazione o limitazione dell’account, è necessario avviare una azione legale stragiudiziale, che prevede:
- Invio di una diffida legale alla piattaforma, finalizzata ad evidenziare:
- Le disposizioni contrattuali violate.
- Le leggi applicabili che non sono state rispettate.
- La richiesta di revisione della decisione, con spiegazione analitica dei motivi di illegittimità e/o sproporzione della risoluzione operata
Quando è efficace la diffida legale?
Una diffida legale è efficace quando:
- È correttamente motivata e ben argomentata.
- Include riferimenti precisi alle normative violate (italiane, Europee e vigenti dove ha sede la Piattaforma).
- Dimostra l’illegittimità della disabilitazione o la sproporzione della limitazione imposta (i riferimenti fattuali devono essere sussunti nella fattispecie normativa generale e astratta che li regola).
- In altri termini non basta dire ” la decisione è sbagliata”: occorre spiegare il perché! Come? Attraverso le norme di legge violate (es: nell’ipotesi in cui la Piattaforma contesti una condotta diffamatoria occorre motivare il bilanciamento con il diritto di critica, la verità della notizia o la continenza verbale espressa attraverso la mera satira).
Risultato atteso: La riattivazione dell’account o la rimozione delle limitazioni che impediscono di utilizzare funzionalità fondamentali, come le campagne pubblicitarie.
Hai Bisogno di assistenza per recuperare il tuo account?
Se il tuo account Facebook, Instagram, TikTok o YouTube è stato ingiustamente disabilitato o limitato, non rassegnarti!
Una strategia legale mirata può fare la differenza e consentirti di:
- Recuperare l’account social.
- Rimuovere le limitazioni.
- Far valere i tuoi diritti digitali.
Vuoi sapere come fare? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
COME RECUPERARE UN ACCOUNT FACEBOOK HACKERATO
Hai scoperto che il tuo account Facebook è stato hackerato? Non sei solo! Ogni giorno migliaia di persone subiscono accessi non autorizzati ai propri profili social. La buona notizia è che recuperare un account Facebook hackerato è possibile. In questa guida ti spiegherò come farlo legalmente e in modo efficace.
Account Facebook hackerato: recuperarlo è un tuo diritto!
Secondo il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR – Reg. UE 2016/679), le piattaforme social come Facebook hanno l’obbligo giuridico di:
- Trattare i dati personali in modo lecito, corretto e trasparente.
- Garantire la sicurezza dei dati personali, evitando accessi non autorizzati, illeciti o la perdita dei dati stessi.
Un accesso abusivo costituisce una violazione dell’Art. 32 del GDPR, rendendo la piattaforma responsabile sia civilmente che amministrativamente:
- Civilmente, per violazione delle norme contrattuali.
- Amministrativamente, per violazione della normativa sulla protezione dei dati (Data Protection).
Hai subito un accesso non autorizzato al tuo account? Continua a leggere per sapere come tutelare i tuoi diritti e recuperare il tuo profilo Facebook.
Tipologie di hackeraggio
Account hackerato ma ancora online
Se l’account Facebook è stato hackerato ma non è stato disabilitato, la situazione è potenzialmente più pericolosa. Perché?
- L’hacker può utilizzare il tuo profilo per scopi illeciti, senza che l’algoritmo di Facebook se ne accorga.
- Può eliminare contenuti importanti come foto, video o messaggi, rendendo la perdita definitiva. Le piattaforme non eseguono mai il backup dei contenuti: una volta cancellati, sono persi per sempre.
Come agire in questo caso?
- Intervieni rapidamente adottando una strategia legale mirata per minimizzare i rischi.
- Invia una diffida legale a Facebook per chiedere l’immediato ripristino della sicurezza del profilo.
- Se necessario, ricorri al ricorso in ODR ai sensi del Reg. UE 2013/524 finché possibile (Reg. UE 2024/3228).
Account hackerato e disabilitato
Paradossalmente, l’ipotesi meno pericolosa si verifica quando l’account hackerato viene disabilitato. Questo accade quando:
- L’hacker pubblica contenuti gravemente illeciti, che vengono rilevati dagli algoritmi di Facebook.
- L’algoritmo disabilita automaticamente l’account, anche se i contenuti illeciti sono stati pubblicati su pagine o profili collegati (vedi l’articolo) all’account compromesso (un caso tipico si verifica quando Facebook contesta la violazione degli standard della community da parte di un account Instagram (sconosciuto all’utente) che, però, risulta associato al suo account.
Perché questa disabilitazione è lecita ma non definitiva?
- La disabilitazione dell’account è contrattualmente lecita perché impedisce ulteriori danni e la perdita di dati personali.
- Tuttavia, lecita non significa definitiva! È sempre possibile:
- Recuperare l’account mediante una diffida legale ben motivata.
- Dimostrare l’accesso abusivo attraverso analisi informatiche dei file di log.
Anche se non avevi attivato l’autenticazione a due fattori o l’hackeraggio è avvenuto per una tua “svista” (es: phishing), hai comunque il diritto di:
- Richiedere la riattivazione del profilo.
- Rimuovere eventuali limitazioni imposte ingiustamente.
Vuoi recuperare un account Facebook disabilitato dopo un attacco hacker? Contattami qui per un supporto legale immediato.
Come provare l’hackeraggio e difendersi legalmente
Analisi Informatica dei File di Log
Per dimostrare che l’accesso all’account è avvenuto in modo abusivo, è fondamentale:
- Effettuare un’analisi informatica dei file di log, utili a:
- Identificare l’indirizzo IP dell’hacker.
- Dimostrare la compromissione dell’account in un determinato momento.
- Includere le prove nella diffida legale per richiedere a Facebook:
- La riattivazione dell’account.
- La rimozione delle limitazioni imposte ingiustamente.
Diffida legale a Facebook: Quando e come inviarla?
Se hai subito un attacco hacker e vuoi recuperare l’account:
- Non affidarti esclusivamente ai canali di assistenza standard di Facebook. Come spiegato in precedenza, questi strumenti utilizzano algoritmi automatizzati che potrebbero non riconoscere l’hackeraggio.
- Invia immediatamente una diffida legale formale per:
- Chiedere la revisione della decisione.
- Dimostrare l’illegittimità della disabilitazione o delle limitazioni imposte.
- Ottenere il ripristino immediato dell’account.
Come proteggere l’account dopo l’hackeraggio
Per evitare futuri attacchi hacker:
- Metti in sicurezza il tuo account attraverso una particolare procedura di ripristino (Leggi come recuperare un account Facebook hackerato attraverso una procedura “in sicurezza”).
- Attiva l’autenticazione a due fattori per aumentare la sicurezza dell’account.
- Modifica regolarmente le password utilizzando combinazioni complesse.
- Verifica gli accessi recenti e rimuovi eventuali dispositivi sconosciuti.
- Imposta notifiche di sicurezza per essere avvisato in tempo reale di accessi sospetti.
- Ricordati sempre che senza questi passaggi il tuo account business potrebbe subire limitazioni (leggi “COME RIMUOVERE LIMITAZIONI DALL’ACCOUNT BUSINESS MANAGER DI FACEBOOK“)
Vuoi un’analisi completa della sicurezza del tuo account Facebook? Contattami qui per una valutazione informatica e legale.
Hai bisogno di aiuto per recuperare un account Facebook hackerato?
Se il tuo account Facebook è stato hackerato, non rassegnarti! Utilizzando strategie legali mirate, puoi:
- Recuperare l’account.
- Dimostrare l’accesso abusivo.
- Ripristinare la sicurezza del profilo.
Non aspettare che l’hacker faccia altri danni!
Vuoi riattivare l’account o rimuovere limitazioni ingiuste? Contattami subito per una consulenza legale specifica sul tuo caso.
COME RECUPERARE UN ACCOUNT FACEBOOK HACKERATO ATTRAVERSO UNA PROCEDURA “IN SICUREZZA”
Se il tuo account Facebook è stato hackerato e le tue segnalazioni a Facebook non hanno portato a nulla, non cadere nella tentazione di fare questi due errori comuni:
Evita di rivolgerti a hacker o “esperti” improvvisati
Non contattare altri hacker per recuperare l’account
Può sembrare una soluzione rapida ma è altamente rischiosa. Contattare hacker per:
- Accedere abusivamente al profilo compromesso.
- Recuperare forzatamente l’account.
Può causare la perdita definitiva dell’account per i seguenti motivi:
- Facebook potrebbe rilevare l’accesso non autorizzato e disabilitare permanentemente il profilo.
- Violi i termini di utilizzo di Facebook, perdendo il diritto di richiederne la riattivazione.
- Metti a rischio i tuoi dati personali, che potrebbero finire nelle mani sbagliate.
- Commetti reato: non sono rari i casi in cui si ricevono richieste estorsive e nulla si può fare per denunciare perché complici nell’accesso abusivo. Ricorda che l’account non è “tuo” ma di Meta! Tuoi sono solo i dati personali contenuti.
Non affidarti a società poco trasparenti
Alcune aziende promettono il recupero dell’account senza spiegare:
- Quali procedure legali utilizzano.
- Come dialogano con Facebook per il ripristino dell’account.
Queste società spesso:
- Non hanno i contatti diretti con il team legale di Meta, indispensabili per risolvere casi di hackeraggio complessi.
- Non garantiscono la sicurezza del tuo account, lasciando le vecchie credenziali in uso e rendendo il profilo ancora vulnerabile.
Vuoi sapere come recuperare l’account in modo sicuro e legale? Contattami subito per una consulenza specifica sul tuo caso.
La soluzione sicura: Riattivare l’account e metterlo in sicurezza
Perché non basta riattivare l’account?
Se il tuo account è stato hackerato, riattivarlo senza modificarne le credenziali è inutile e pericoloso. Perché?
- L’hacker potrebbe ancora avere accesso al profilo, anche dopo la riattivazione.
- I tuoi dati personali continuano a essere a rischio, compresi:
- Conversazioni private.
- Foto e video personali.
- Dati di pagamento utilizzati per campagne pubblicitarie.
Come mettere in sicurezza l’account dopo l’hackeraggio
Per mettere in sicurezza un account Facebook hackerato, occorre:
- Richiedere la riattivazione dell’account tramite una procedura legale, spiegando a Facebook:
- Che l’accesso abusivo non è stato autorizzato dall’utente.
- Che l’account deve essere riattivato “in sicurezza” per consentire la modifica delle credenziali.
Solo dopo aver fornito al reparto tecnico un indirizzo email sicuro ovvero un indirizzo mai associato a nessun prodotto di Meta (Facebook, Instagram, WhatsApp) si potrà procedere a creare una nuova password sicura e, successivamente, attivare l’autenticazione a due fattori, per garantire una protezione aggiuntiva.
Questa procedura può essere avviata solo dal reparto tecnico. Diffida da chi ti offre un servizio di recupero account hackerato senza chiederti un nuovo indirizzo email sicuro sul quale farti vinarie la procedura di ripristino “in sicurezza”.
Perché serve un nuovo indirizzo e-mail?
Utilizzare lo stesso indirizzo email per riattivare un account hackerato è inutile perché:
- L’hacker potrebbe avere accesso all’email originale, riprendendo il controllo dell’account anche dopo la riattivazione.
- Facebook potrebbe considerare l’accesso ancora sospetto, disabilitando nuovamente l’account.
L’unico modo sicuro è fornire a Facebook un nuovo indirizzo email mai utilizzato prima, garantendo così:
- La completa disconnessione dell’hacker dal profilo.
- La possibilità di ripristinare l’account in totale sicurezza.
Come dialogare efficacemente con Facebook
Perché serve l’Intervento legale per dialogare con Facebook?
Facebook utilizza sistemi automatizzati per gestire le segnalazioni di account hackerati. Questi tool:
- Non permettono un dialogo diretto con un operatore umano.
- Non sempre riconoscono gli accessi abusivi, specialmente se sono stati effettuati dallo stesso indirizzo IP dell’utente legittimo (ad esempio, con tecniche di spoofing).
Perché è necessaria l’assistenza del reparto legale di Meta
Solo l’intervento dell’ufficio legale di Meta può permetterti, previa analisi dei presupposti in fatto e in diritto, di procedere al ripristino in sicurezza dell’account.
Un avvocato esperto in contrattualistica con i social network può:
- Redigere una diffida legale che permetta di Interfacciarsi direttamente con il team legale di Meta, avviando una procedura stragiudiziale efficace.
- Dimostrare con analisi informatiche l’accesso abusivo, rendendo impossibile a Facebook ignorare la richiesta di riattivazione.
- Fornire un nuovo indirizzo email sicuro, secondo le linee guida legali e tecniche di Meta.
Qualsiasi altra operazione risulterebbe vana e i tuoi dati rimarrebbero per sempre compromessi.
Hai bisogno di aiuto per recuperare l’account in modo sicuro e legale? Contattami qui per una consulenza specifica sul tuo caso.
Evita truffe e soluzioni improvvisate
Come riconoscere i servizi di recupero account affidabili
Un servizio affidabile:
- Non ti propone di hackerare un account compromesso
- Spiega chiaramente le procedure utilizzate.
- Specifica l’utilizzo di un nuovo indirizzo email per la riattivazione dell’account.
- Garantisce la sicurezza delle nuove credenziali, proteggendo l’account da futuri attacchi.
Diffida da chi promette soluzioni facili e veloci
Diffida da chi ti dice che:
- Puoi riattivare l’account con le vecchie credenziali. Questa procedura è inutile e pericolosa.
- Puoi modificare l’indirizzo email dopo la riattivazione: sarebbe inutile ed i tuoi dati personali resterebbero per sempre compromessi.
Vuoi una soluzione definitiva e sicura? Contattami subito per una consulenza legale personalizzata.
COME RECUPERARE I SOLDI ADDEBITATI DA FACEBOOK IN CONSEGUENZA DI UN HACKERAGGIO
Hai scoperto addebiti non autorizzati sulla tua carta di credito collegata al tuo account pubblicitario Facebook? Potresti essere stato vittima di un hackeraggio.
Cosa fare in questi casi? Non farti prendere dal panico! Hai il diritto di recuperare i soldi spesi per campagne pubblicitarie mai autorizzate. Scopri come far valere i tuoi diritti e ottenere il rimborso sia da Facebook che dalla banca.
Cosa succede quando un hacker usa la tua carta di credito su Facebook
È sempre più comune che, dopo un accesso non autorizzato, l’hacker utilizzi la carta di credito collegata all’account pubblicitario per:
- Creare campagne pubblicitarie false a tuo nome.
- Modificare i limiti di spesa impostati dall’utente, inclusi quelli della carta di credito.
Quali sono i rischi?
- Addebiti improvvisi e non autorizzati, che possono raggiungere anche migliaia di euro in poche ore.
- Uso fraudolento della carta di credito per pubblicizzare prodotti o servizi che non hai mai approvato.
- Danni all’immagine del brand se le pubblicità fraudolente vengono collegate al tuo nome o alla tua azienda.
Ti è già successo? Continua a leggere per sapere come ottenere un rimborso.
Chi è responsabile per gli addebiti non autorizzati?
La Responsabilità di Facebook (Meta)
Facebook ha l’obbligo legale di garantire la sicurezza dei dati degli utenti, inclusi:
- Dati di pagamento come carte di credito o conti PayPal collegati agli account pubblicitari.
- Impostazioni di spesa pubblicitaria, che devono essere protette da accessi non autorizzati.
Se un hacker accede al tuo account pubblicitario e:
- Crea campagne fraudolente, oppure
- Modifica i limiti di spesa per utilizzare più fondi di quanto autorizzato,
Facebook è responsabile di:
- Rimborsare gli importi addebitati ingiustamente.
- Ripristinare la sicurezza dell’account, inclusa la rimozione delle campagne false e il ripristino dei limiti di spesa originali.
Perché Facebook è responsabile?
- Perché non ha garantito un’adeguata protezione dei dati personali, violando gli obblighi contrattuali previsti dai Termini di Servizio.
- Perché ha permesso un uso illecito della carta di credito, violando la normativa europea sulla protezione dei dati (GDPR).
La Responsabilità della Banca: Direttiva Europea PSD2
Anche la banca può essere responsabile degli addebiti non autorizzati, se:
- Non ha adottato adeguate misure di sicurezza per proteggere la carta di credito.
- Non ha rilevato tempestivamente transazioni anomale, come previsto dalla Direttiva Europea UE 2015/2366 (PSD2).
La Direttiva PSD2 impone alle banche di:
- Monitorare le transazioni in tempo reale, identificando i pagamenti sospetti.
- Bloccare automaticamente le operazioni sospette per proteggere il cliente.
Se la banca non ha rispettato questi obblighi, è tenuta a rimborsarti gli importi addebitati.
Hai subito addebiti non autorizzati su Facebook? Contattami subito per ricevere assistenza legale immediata.
Come ottenere il rimborso da Facebook e dalla Banca
Procedura per ottenere il rimborso da Facebook
Per richiedere un rimborso a Facebook (Meta), è necessario:
- Segnalare tempestivamente l’addebito non autorizzato tramite il Centro assistenza di Facebook.
- Richiedere una revisione delle campagne pubblicitarie che non hai mai autorizzato.
- Dimostrare che l’accesso all’account pubblicitario è stato abusivo, presentando:
- Prove dell’hackeraggio, come accessi da dispositivi sconosciuti o modifiche non autorizzate dei limiti di spesa.
- Documentazione bancaria che conferma gli addebiti non autorizzati.
Diffida Legale a Facebook
Se Facebook rifiuta il rimborso o non risponde entro un tempo ragionevole, è necessario:
- Inoltrare una diffida legale formale, richiedendo:
- Il rimborso degli importi addebitati.
- Il ripristino della sicurezza dell’account pubblicitario.
- Contestare l’inadempimento contrattuale, poiché Facebook:
- Non ha protetto adeguatamente i tuoi dati di pagamento.
- Non ha garantito un utilizzo sicuro dell’account pubblicitario.
Procedura per ottenere il rimborso dalla Banca
Se la banca non ha rilevato tempestivamente le transazioni sospette, puoi richiedere:
- Il rimborso degli addebiti non autorizzati, poiché ha violato gli obblighi previsti dalla Direttiva PSD2.
- La revisione delle misure di sicurezza adottate, per evitare che si ripetano situazioni simili.
Come fare?
- Inoltra un reclamo scritto alla banca, spiegando che gli addebiti:
- Non sono stati autorizzati da te.
- Sono stati effettuati da un hacker che ha compromesso l’account pubblicitario su Facebook.
- Se la banca rifiuta il rimborso, puoi:
- Presentare un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).
- Agire legalmente per recuperare gli importi addebitati.
Se Facebook sostiene di aver già rimborsato l’importo?
Se comprensibilmente, dopo l’accesso abusivo, hai “chiuso” la carta di credito e le somme rimborsate non risultano visibili sul conto corrente associato, segui le seguenti istruzioni.
Come Verificare un Rimborso su una Carta Chiusa
Quando un rimborso viene effettuato su una carta che è stata chiusa, l’importo viene generalmente accreditato sul conto corrente collegato. Tuttavia, poiché si tratta di una situazione insolita, è necessario fornire alcune prove per verificare l’effettivo accredito.
Documenti richiesti per verificare il rimborso:
Numero di Riferimento della Transazione (ARN)
- L’ARN (Acquirer Reference Number) è un codice unico che consente di tracciare la transazione attraverso la banca emittente. Fornire questo numero aiuta a verificare l’avvenuto accredito sul conto corrente.
- Ricevuta o Prova del Rimborso
- Una copia della ricevuta o un estratto contabile che confermi il rimborso effettuato. Questo documento dimostra che l’importo è stato effettivamente accreditato.
- Dettagli della Transazione
- Informazioni dettagliate sul rimborso, inclusi:
- Importo rimborsato.
- Data del rimborso.
- Metodo utilizzato per il rimborso, specificando se è stato accreditato su una carta o su un conto corrente.
- Comunicazioni Ufficiali
- Eventuali email o notifiche inviate al cliente per confermare il rimborso. Queste comunicazioni possono includere:
- Conferma dell’elaborazione del rimborso.
- Dettagli sull’accredito avvenuto sul conto corrente.
Se hai bisogno di assistenza per verificare un rimborso o per ottenere i documenti necessari, contattami per ricevere supporto immediato.
Come prevenire futuri addebiti non autorizzati su Facebook
Per evitare ulteriori attacchi hacker o addebiti fraudolenti:
- Associa un nuovo indirizzo email all’account “utente” attraverso una procedura di ripristino “in sicurezza”
- Abilita l’autenticazione a doppio fattore
Vuoi proteggere il tuo account pubblicitario su Facebook? Contattami subito per un’analisi della sicurezza dell’account.
Hai bisogno di aiuto per recuperare i soldi per addebiti non autorizzati?
Se hai subito addebiti non autorizzati per campagne pubblicitarie false su Facebook, non aspettare! Agisci ora per:
- Ottenere il rimborso da Facebook.
- Recuperare gli importi dalla banca se non ha rispettato gli obblighi di sicurezza previsti dalla Direttiva PSD2.
- Proteggere il tuo account pubblicitario da futuri attacchi hacker.
Vuoi ottenere il rimborso degli addebiti non autorizzati? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
COME RIATTIVARE ACCOUNT FACEBOOK BANNATO PER VIOLAZIONE STANDARD DELLA COMMUNITY
Ogni volta che ti registri su un social network come Facebook, Instagram, TikTok o YouTube, stai stipulando un contratto per adesione. Questo contratto, previsto dall’art. 1341 del Codice Civile italiano, ti vincola alle condizioni contrattuali stabilite unilateralmente dalla piattaforma.
Ma cosa significa davvero? E quali sono i tuoi diritti?
Cos’è un contratto per adesione sui Social Network?
Un contratto per adesione è un accordo in cui:
- L’utente accetta tutte le condizioni contrattuali imposte dalla piattaforma senza poterle negoziare.
- Le clausole sono definite unilateralmente dal social network e devono essere accettate integralmente per poter utilizzare il servizio.
Quando clicchi su “Accetto i termini e le condizioni” durante la registrazione:
- Stai stipulando un contratto legalmente vincolante con la piattaforma.
- Accetti tutte le regole previste dai termini d’uso, dagli standard della community, dalle regole pubblicitarie e dagli accordi sulle monetizzazioni.
Contratto per adesione: Quali clausole sono valide?
Clausole limitative e gravose: Quando sono valide?
Nel diritto italiano, se l’utente è un consumatore, le clausole particolarmente gravose o limitative dei diritti, come:
- Limitazioni di responsabilità della piattaforma,
- Deroghe alla giurisdizione o alla legge applicabile
sono valide solo se vengono specificamente approvate per iscritto. Questo è previsto dall’art. 1341 cod. civ. per tutelare i consumatori da condizioni contrattuali eccessivamente squilibrate.
Accettazione elettronica: Quando è considerata valida?
Secondo l’art. 25 par. 2 del Reg. UE 1225/2012, qualsiasi condizione contrattuale è considerata validamente accettata per iscritto se:
- È redatta in formato elettronico,
- Viene conservata in modo durevole, garantendo tracciabilità e sicurezza dell’accordo.
Cosa significa in pratica?
- Cliccando su “Accetto” o “Acconsento” durante la registrazione su un social network, stai approvando legalmente tutte le condizioni contrattuali, comprese quelle più gravose.
- Non è necessario un documento cartaceo firmato: l’accettazione elettronica è sufficiente a rendere vincolanti tutte le clausole.
Cosa comportano le condizioni contrattuali sui Social Network?
Regole Vincolanti per l’Utente
Le condizioni contrattuali accettate all’atto della registrazione includono:
- Termini d’uso: Regolano l’utilizzo generale del social network.
- Standard della community: Definiscono i comportamenti consentiti e vietati sulla piattaforma.
- Regole pubblicitarie: Stabiliscono cosa è consentito o vietato nelle campagne pubblicitarie.
- Accordi sulle monetizzazioni: Regolano i compensi per creatori di contenuti e influencer.
Conseguenze per la Violazione delle Condizioni d’Uso
Se vieni meno a una delle condizioni contrattuali, la piattaforma può:
- Limitare alcune funzionalità dell’account, come l’impossibilità di fare pubblicità.
- Disabilitare temporaneamente o definitivamente il profilo, risolvendo così il contratto.
Tuttavia, non tutte le violazioni giustificano una disabilitazione definitiva. Scopriamo quando è legittima e quando puoi contestarla.
Quando una Disabilitazione del Profilo è Illegittima?
Violazione delle condizioni d’uso: Sempre motivo di disabilitazione?
No, non sempre! La disabilitazione di un account è legittima solo se:
- La violazione è grave e reiterata.
- Non esistono soluzioni meno drastiche, come un avvertimento o una sospensione temporanea.
Quando la disabilitazione è Illegittima?
La disabilitazione del profilo non è sempre giustificata. Puoi contestarla se:
- La misura è sproporzionata rispetto alla violazione commessa.
- Non è stata rispettata la procedura contrattuale, ad esempio se non hai ricevuto un avviso o un’opportunità di appello.
- La violazione non è particolarmente grave, come nel caso di un singolo post ritenuto inappropriato ma non illecito.
Esempio pratico:
Se Facebook disabilita un profilo per un singolo post considerato “offensivo” ma non gravemente illecito (ad esempio, non è discriminatorio né diffamatorio), la disabilitazione potrebbe essere sproporzionata e quindi illegittima. In tal caso, hai il diritto di:
- Contestare la decisione.
- Richiedere la riattivazione del profilo.
Quando la disabilitazione è legittima?
La disabilitazione è giustificata solo in presenza di:
- Violazioni gravi e ripetute degli standard della community (ad es. incitamento all’odio, contenuti violenti o estremamente offensivi).
- Comportamenti fraudolenti o violazioni gravi dei termini di servizio, come l’uso dell’account per attività illegali.
In questi casi, la piattaforma:
- Ha il diritto di risolvere il contratto.
- Può disabilitare definitivamente il profilo per proteggere la community.
Cosa fare se il tuo account è stato disabilitato senza un “valido” motivo?
Se il tuo profilo è stato disabilitato o limitato senza un valido motivo, puoi:
- Richiedere una revisione della decisione tramite i canali ufficiali della piattaforma.
- Presentare una contestazione legale, evidenziando:
- L’illegittimità o la sproporzione della misura adottata.
- Le norme contrattuali violate dalla piattaforma.
Per mezzo di una diffida legale potrai chiedere:
- La riattivazione dell’account.
- La rimozione delle limitazioni ingiustamente imposte.
Vuoi contestare una disabilitazione ingiusta? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
COME RIATTIVARE ACCOUNT FACEBOOK BANNATO PER FRASI OFFENSIVE O VOLGARI
Hai pubblicato un contenuto ritenuto offensivo o volgare e il tuo account è stato disabilitato? Prima di accettare la decisione della piattaforma, è importante sapere che non tutte le pubblicazioni controverse giustificano una chiusura definitiva del profilo.
In questo articolo, ti spiegherò:
- Quando la disabilitazione è legittima.
- Quali fattori devono essere considerati prima di chiudere un account.
- Come contestare la decisione e ottenere la riattivazione.
Disabilitazione per contenuti offensivi: Quando è legittima?
Le piattaforme social come Facebook, Instagram, TikTok e YouTube applicano standard della community che vietano:
- Contenuti offensivi o volgari, soprattutto se includono:
- Insulti personali o attacchi diretti.
- Linguaggio discriminatorio o incitamento all’odio.
Tuttavia, non tutti i contenuti ritenuti offensivi giustificano la disabilitazione definitiva dell’account. Prima di adottare una misura così drastica, la piattaforma deve valutare attentamente diversi fattori.
Cosa considerare prima di disabilitare un account per contenuti offensivi
Gravità del comportamento e ripetitività
La gravità del comportamento è un fattore chiave per determinare se la disabilitazione è legittima:
- Un singolo post offensivo, ma non gravemente illecito, non giustifica la chiusura definitiva del profilo.
- La disabilitazione è legittima solo in caso di comportamenti gravi e reiterati, come:
- Insulti discriminatori o diffamazione continua.
- Violazione ripetuta degli standard della community.
Diritto di critica e libertà di espressione
Ogni utente ha il diritto di esprimere la propria opinione, inclusi:
- Il diritto di critica, anche se espressa in modo aspro o polemico.
- Il diritto di cronaca, quando si tratta di fatti di interesse pubblico.
Tuttavia, la critica deve essere rispettosa e non degenerare in:
- Insulti personali o attacchi gratuiti alla dignità di altre persone.
- Diffamazione o discriminazione basata su razza, religione, sesso, orientamento sessuale o altre caratteristiche protette dalla legge.
Uso delle parole: maleducazione o offesa?
Anche il modo in cui vengono utilizzate le parole è un criterio fondamentale per valutare la gravità del contenuto:
- Se il linguaggio è volgare ma non gravemente offensivo, la disabilitazione definitiva non è giustificata.
- Se le parole sono eccessivamente offensive, discriminatorie o diffamatorie, la disabilitazione può essere legittima.
Esempio Pratico:
- Un commento volgare come “Sei un ignorante!” potrebbe essere considerato maleducato ma non offensivo.
- Un commento discriminatorio come “Sei un cerebroleso!” viola gravemente gli standard della community e può giustificare la disabilitazione dell’account.
Tutela della reputazione e della dignità degli altri utenti
La piattaforma ha il dovere di proteggere la reputazione e la dignità degli utenti, garantendo un ambiente rispettoso e sicuro. Pertanto:
- Offese personali, diffamazione o calunnia sono comportamenti inaccettabili.
- Tuttavia, una critica rispettosa – seppur colorita e iperbolica – è legittima e non può essere censurata con la disabilitazione dell’account.
Alternative meno drastiche alla disabilitazione
Prima di disabilitare definitivamente un account, la piattaforma deve valutare alternative meno drastiche, come:
- Sospensione temporanea dell’account.
- Rimozione del singolo contenuto offensivo.
- Avviso o ammonimento per incoraggiare un comportamento più rispettoso.
La disabilitazione è legittima solo come ultima risorsa, se:
- Le violazioni sono gravi e ripetute.
- Altre misure meno drastiche non hanno funzionato.
Disabilitazione dell’account: Quando è illegittima?
Violazione del principio di proporzionalità
La disabilitazione definitiva di un account è illegittima se:
- La misura è sproporzionata rispetto alla violazione commessa.
- Esistono alternative meno drastiche, come la sospensione temporanea o la rimozione del singolo post.
Secondo l’art. 1453 e seguenti del Codice Civile, la disabilitazione dell’account è legittima solo in caso di grave inadempimento contrattuale.
Violazione della libertà di espressione
Se il contenuto pubblicato rientra nel diritto di critica o di cronaca, la disabilitazione è illegittima perché:
- Viola la libertà di espressione, tutelata anche dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).
- Supera i limiti necessari per proteggere la reputazione altrui, configurando un abuso del potere contrattuale della piattaforma.
Vuoi contestare una disabilitazione ingiusta? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
Come contestare una disabilitazione illegittima e ottenere la riattivazione dell’account
Spiegare l’illegittimità del contenuto apparentemente offensivo
Per ottenere la riattivazione del profilo, è necessario:
- Dimostrare alla piattaforma che:
- Il contenuto non è illecito, oppure
- L’offensività è minima e non giustifica la disabilitazione definitiva.
- Fornire spiegazioni giuridiche e fattuali per:
- Escludere l’illiceità del contenuto pubblicato.
- Dimostrare che la sanzione è sproporzionata rispetto alla presunta violazione.
Dimostrare la violazione dei tuoi diritti legali
Se la piattaforma ha violato i tuoi diritti, puoi:
- Inviare una diffida legale, evidenziando:
- Le norme di legge violate, come l’art. 1453 e sgg. del Codice Civile.
- La sproporzione della disabilitazione rispetto alla presunta violazione.
- Costituire in mora la Piattaforma per obbligarla a:
- Riattivare l’account.
- Rimuovere le limitazioni imposte ingiustamente.
Agire in giudizio per la riattivazione
Se la piattaforma rifiuta di riattivare l’account, puoi:
- Agire in giudizio per:
- Contestare l’illegittimità della disabilitazione.
- Ottenere un provvedimento legale per il ripristino dell’account.
- Ottenere una condanna al pagamento di una penale per ogni giorno di disattivazione successivo alla sentenza
- In alcune specifiche situazioni puoi chiedere il risarcimento dei danni
Vuoi riattivare il tuo account e far valere i tuoi diritti? Contattami qui per una consulenza legale specifica sul tuo caso.
COME RIATTIVARE ACCOUNT FACEBOOK BANNATO PER VIOLAZIONE DEL COPYRIGHT E DI MARCHI ALTRUI
Se il tuo account su Facebook, Instagram, TikTok o YouTube è stato disabilitato per presunta violazione di copyright o marchi registrati, sappi che non sempre questa misura è definitiva e giustificata.
Le piattaforme considerano la violazione del copyright o dei segni distintivi altrui (come marchi, loghi o nomi a dominio) un’ infrazione molto grave, che può portare all’immediata disabilitazione dell’account. Tuttavia, esistono rimedi legali per evitare di perdere definitivamente il profilo e ottenere la riattivazione.
Quando la disabilitazione per violazione di Copyright è legittima?
Perché le Piattaforme disabilitano gli account per violazione di Copyright o Marchio?
Le piattaforme social applicano una politica di tolleranza zero verso le violazioni di:
- Copyright: Come l’uso non autorizzato di video, immagini, musica o altri contenuti protetti dal diritto d’autore.
- Marchi registrati: Compreso l’uso improprio di loghi, nomi commerciali o slogan protetti dal diritto di marchio.
Perché lo fanno?
- Per evitare responsabilità legali, in conformità con le leggi sul copyright e sulla proprietà intellettuale (come il Digital Millennium Copyright Act – DMCA negli Stati Uniti o la Direttiva Europea sul Copyright).
- Per proteggere i diritti dei titolari dei contenuti, prevenendo plagio, contraffazione e usi illeciti.
Disabilitazione automatica: Come funziona?
Le piattaforme utilizzano sistemi automatizzati molto avanzati per rilevare violazioni di copyright o marchi registrati, tra cui:
- Algoritmi di riconoscimento dei contenuti, come Content ID su YouTube, che identificano automaticamente l’uso non autorizzato di materiale protetto.
- Segnalazioni di utenti o aziende titolari dei diritti, che possono chiedere l’immediata rimozione dei contenuti e la disabilitazione dell’account.
In questi casi:
- La disabilitazione è automatica e immediata, senza una valutazione umana preventiva.
- L’account viene disabilitato come misura cautelativa, per evitare ulteriori violazioni.
Quando la disabilitazione è illegittima?
Segnalazioni false o illegittime: Quando puoi contestare la disabilitazione?
La disabilitazione dell’account per violazione di copyright o marchio non è sempre giustificata. Puoi contestare la decisione se:
- Le segnalazioni sono false o fraudolente, ad esempio:
- Concorrenti scorretti che segnalano ingiustamente i tuoi contenuti per danneggiare la tua attività.
- Titolari di diritti che abusano del sistema per eliminare contenuti scomodi o concorrenti legittimi.
- Titolari di diritti che abusano del sistema (uso imporporo del marchio “difensivo”) per estorcere denaro a chi usi hashtag comuni (es: apericena)
- L’uso del contenuto è lecito, ad esempio:
- Utilizzo a scopo di critica, parodia o recensione, tutelato dal diritto di citazione (art. 70 Legge n. 633/1941).
- Uso a fini educativi o informativi, in conformità con le eccezioni previste dalla legge sul diritto d’autore.
Uso inconsapevole di opere protette
Molte violazioni avvengono in modo inconsapevole o per negligenza, ad esempio:
- Condivisione di immagini trovate su internet senza l’autorizzazione del fotografo.
- Uso di brevi clip video o frammenti di musica in modo apparentemente innocuo.
- Streaming di film, programmi o eventi sportivi durante una diretta sui social.
In questi casi:
- La disabilitazione definitiva potrebbe essere sproporzionata rispetto alla violazione commessa.
- Puoi dimostrare la buona fede e chiedere la riattivazione dell’account, soprattutto se:
- Non c’è stato scopo di lucro.
- Hai rimosso immediatamente i contenuti segnalati.
Come contestare una disabilitazione per Violazione di Copyright o Marchio
Verifica della legittimità della segnalazione
La prima cosa da fare è verificare se la segnalazione è legittima:
- Controlla se il segnalante è realmente il titolare dei diritti, ad esempio:
- Utilizzando banche dati ufficiali sui marchi registrati.
- Verificando il copyright dell’opera utilizzata (Ricorda però che il diritto d’autore per essere tutelato non richiede alcuna registrazione)
- Accertati che l’uso del contenuto rientri in un’eccezione legale, come:
- Diritto di critica, parodia o recensione.
- Uso informativo o educativo, previsto dagli articoli 70 e seguenti della Legge sul Diritto d’Autore (Legge n. 633/1941).
Negoziazione con il titolare dei diritti
In molti casi, negoziare direttamente con il titolare dei diritti può risolvere il problema:
- Contatta il segnalante per spiegare la tua posizione e, se necessario:
- Chiedi il ritiro della segnalazione.
- Impegnati a non ripetere l’uso del contenuto protetto.
Importante: La negoziazione non comporta necessariamente il pagamento di denaro. Spesso è sufficiente:
- Un impegno formale a non ripetere l’uso illecito.
- Rimuovere i contenuti contestati per chiudere il contenzioso.
Procedura di Contestazione Ufficiale
Se la negoziazione fallisce o se la segnalazione è chiaramente illegittima, puoi:
Presentare un controricorso ufficiale alla piattaforma, dimostrando che:
- L’uso del contenuto è lecito secondo le eccezioni previste dalla legge.
- La segnalazione è falsa o abusiva.
Inoltrare una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione dell’account.
- La rimozione delle limitazioni imposte ingiustamente.
Agire in giudizio se la piattaforma rifiuta la riattivazione, dimostrando:
- L’illegittimità della disabilitazione.
- La sproporzione della misura adottata.
Hai bisogno di aiuto per contestare una disabilitazione conseguente a violazione della proprietà intellettuale?
Se il tuo account è stato disabilitato per presunta violazione di copyright o marchio, non rassegnarti! Puoi:
- Verificare la legittimità della segnalazione.
- Contestare la decisione con argomentazioni legali.
- Ottenere la riattivazione dell’account, evitando conseguenze più gravi.
Vuoi contestare la disabilitazione e proteggere il tuo account? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
Marchio utilizzato ad uso illecito: Quando puoi contestarlo?
Secondo il D.lgs 30/2005, il marchio, per ricevere tutela, deve avere capacità distintiva!
Il marchio non ha questa caratteristica quando:
- Utilizza parole generiche che descrivono semplicemente il prodotto o servizio.
- Esempio: “Pane” per un panificio o “Acqua” per una marca di acqua minerale.
- Descrive direttamente le caratteristiche o la qualità del prodotto.
- Esempio: “Dolce” per una pasticceria o “Superveloce” per un servizio di spedizioni rapide.
- Usa parole come “migliore”, “premium”, “top” senza ulteriori elementi distintivi.
- Esempio: “Qualità Suprema” per un brand di vestiti.
- È diventato un termine di uso comune per descrivere un prodotto o servizio.
- Esempio: “Tablet” per dispositivi elettronici portatili.
Esempio Pratico:
- Il marchio “Apericena”, utilizzato per prodotti alimentari, potrebbe non avere capacità distintiva
- Un utente può utilizzarlo liberamente sui social, come hashtag, senza incorrere in alcuna violazione di marchio.
Come contestare l’uso illecito di un marchio ?
Puoi contestare la disabilitazione del profilo per violazione di un marchio dimostrando che:
- Il marchio non ha capacità distintiva, perché descrive semplicemente un concetto generico (es. “Apericena” per eventi sociali).
- L’uso dell’hashtag è informativo e non confonde i consumatori sull’origine del prodotto o servizio.
- Il marchio viene utilizzato in un settore merceologico diverso rispetto a quello per cui è stato registrato (cd. principio di specialità).
Hai subito una segnalazione per l’uso di un hashtag registro come marchio ? Contattami qui per una consulenza legale specifica sul tuo caso.
COME RIATTIVARE ACCOUNT FACEBOOK DISABILITATO PER VIOLAZIONE DI MARCHI DIFENSIVI UTILIZZATI AD USO ILLECITO.
Attenzione alle segnalazioni “estorsive” su Social Network: Il caso dei marchi difensivi
Se il tuo account è stato disabilitato per presunta violazione di un marchio, potresti essere stato vittima di una pratica abusiva e illegittima. Alcuni utenti utilizzano illecitamente marchi difensivi per segnalare falsamente i contenuti sui social network, con l’unico scopo di:
- Bloccare l’account dell’utente
- Richiedere un riscatto economico in cambio della rimozione della segnalazione.
In questo articolo, ti spiegherò:
- Cos’è un marchio difensivo e quando diventa un abuso di diritto.
- Quando puoi contestare la disabilitazione dell’account.
- Come difenderti legalmente dalle richieste estorsive e ottenere la riattivazione del profilo.
Cosa sono i marchi difensivi e come vengono usati in modo abusivo?
Un marchio difensivo è un marchio registrato:
- Non per essere utilizzato direttamente su prodotti o servizi, ma per:
- Proteggere un marchio principale da imitazioni o usi confondibili
- Impedire che altri registrino marchi simili in settori collegati.
Esempio Pratico:
- L’azienda che produce la caffettiera Moka registra il marchio “Moca” non con l’intenzione di utilizzarlo, ma per impedire ai concorrenti diretti di usarlo per commercializzare le proprie caffettiere.
- Lo scopo del marchio è impedire ad altre aziende di usare un nome simile per prodotti concorrenti.
Quando il marchio difensivo diventa un abuso di diritto?
Il marchio difensivo diventa un abuso di diritto quando:
- Non viene utilizzato realmente per prodotti o servizi, ma:
- Solo per bloccare o limitare l’uso da parte di altri utenti.
- Per segnalare l’uso illecito e provocare la disabilitazione del profilo
- Per chiedere denaro in cambio della rimozione della segnalazione, configurando una richiesta estorsiva.
- per contestare l’uso di hashtag o parole comuni, in contesti diversi da quelli per cui il marchio è stato registrato.
ATTENZIONE!!! Si sono registrati diversi casi in cui alcuni utenti hanno “scandagliato” la rete per:
a) individuare hashtag molto utilizzati,
b) registrarli come marchi
c) segnalare hashtag presuntivamente “lesivi”,
d) provocare il blocco del profilo
e) chiedere il pagamento di una “royalties”, per rimuovere la segnalazione
Esempio Pratico di abuso:
- Se il marchio “happydog” (o “canefelice” ad uso difensivo) è registrato per contraddistinguere un allevamento di animali, ma viene utilizzato per:
- Segnalare l’uso dell’hashtag #happydog oppure dell’hashtag #canefelice utilizzati per pubblicizzare eventi di beneficienza per cani abbandonati
- Richiedere un pagamento per rimuovere la segnalazione e riattivare l’account,
- Bloccare la concorrenza o limitare l’uso legittimo di una parola comune (che, peraltro, probabilmente, non avrebbe nemmeno capacità distintiva!)
Quando puoi contestare la disabilitazione del profilo per presunta violazione del marchio?
Uso legittimo dell’hashtag o del contenuto
Puoi contestare la disabilitazione dell’account se:
- L’hashtag o il contenuto utilizzato non crea confusione tra i consumatori, ad esempio:
- Se #apericena viene utilizzato per promuovere eventi sociali o feste, senza collegamento diretto ai prodotti gastronomici per i quali il marchio è stato registarto
- Il marchio non ha capacità distintiva in quel contesto, perché:
- Descrive semplicemente un concetto generico (es. una festa o un evento sociale).
- Non c’è rischio di confusione sull’origine dei prodotti o servizi.
Abuso di diritto di marchio?
L’utilizzo di un marchio costituisce un abuso di diritto quando:
- Viene usato per bloccare o limitare l’uso legittimo di parole comuni o hashtag.
- Si richiede un “riscatto” economico per rimuovere la segnalazione e riattivare l’account.
- Il marchio non viene effettivamente utilizzato sui prodotti o servizi per cui è stato registrato (creazioni di aziende e siti internet farlocchi)
Come difendersi dalle segnalazioni “estorsive”?
Per difendersi da segnalazioni estorsive o abusi di marchi difensivi:
- Verifica la validità del marchio:
- Controlla se ha capacità distintiva o se è una parola generica.
- Verifica se viene utilizzato nel settore merceologico per cui è stato registrato.
- Contesta la segnalazione con prove legali, dimostrando che:
- L’hashtag o il contenuto non crea confusione tra i consumatori.
- Il marchio è generico o privo di capacità distintiva.
- Invia una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione immediata dell’account.
- La rimozione delle limitazioni imposte ingiustamente.
- Agisci legalmente contro il titolare del marchio, dimostrando:
- L’abuso di diritto di marchio.
- L’intento estorsivo nel richiedere un pagamento per rimuovere la segnalazione.
Vuoi contestare una segnalazione di marchio difensivo o difenderti da una richiesta estorsiva? Contattami qui per:
- Verificare la validità del marchio.
- Contestare la disabilitazione e ottenere la riattivazione.
- Proteggere i tuoi diritti digitali sui social network.
COME RIATTIVARE ACCOUNT INSTAGRAM DISABILITATO PER MOTIVI SCONOSCIUTI
Il tuo account Social è stato disabilitato senza alcuna spiegazione? Non sei il solo.
Molti utenti vivono questa esperienza come un’ingiustizia enorme, soprattutto perché:
- Non viene specificato il motivo della disabilitazione.
- Non c’è possibilità di contestare la decisione o di spiegare le proprie ragioni.
- L’utente si trova “espulso” dalla società digitale senza conoscere le accuse mosse contro di lui.
In molti casi, la disabilitazione dell’account avviene per errori di sistema o falsi algoritmici che non vengono spiegati in modo chiaro. In altre parole:
- Vieni giudicato e condannato dagli stessi algoritmi che hanno commesso l’errore.
- Non hai diritto a un “processo” o a una giusta contestazione della decisione.
Sapevi che questa pratica potrebbe essere illegittima?
Esistono infatti normative comunitarie e nazionali che tutelano i tuoi diritti come utente e obbligano le piattaforme a garantire trasparenza e motivazioni chiare. In questo articolo scoprirai:
- Quando la disabilitazione senza motivo è illegittima.
- Quali sono i tuoi diritti secondo le normative europee e italiane.
- Come contestare la disabilitazione e ottenere la riattivazione dell’account.
Perché le Piattaforme disabilitano gli account senza motivazione?
Errori di sistema e falsi positivi degli algoritmi
Le piattaforme social utilizzano algoritmi automatizzati per monitorare i contenuti e applicare gli standard della community. Tuttavia:
- Gli algoritmi non sempre sono accurati e possono commettere errori di sistema o falsi positivi, soprattutto quando:
- Interpretano male il contesto dei post (ad esempio, una battuta o una citazione può essere scambiata per un contenuto offensivo).
- Rilevano parole chiave o immagini che associano automaticamente a violazioni, senza considerare l’uso legittimo.
Mancanza di trasparenza e assenza di comunicazioni chiare
Spesso, quando un account viene disabilitato:
- L’utente non riceve alcuna comunicazione chiara sul motivo della disabilitazione.
- Non viene fornita una spiegazione dettagliata o una motivazione giuridica che giustifichi la decisione.
- Non viene data la possibilità di presentare un ricorso o una contestazione.
Risultato?
- L’utente si sente giudicato e condannato senza un giusto processo, subendo una vera e propria morte digitale senza conoscere i fatti che l’hanno giustificata.
Quando la disabilitazione senza motivo è illegittima?
Obbligo di trasparenza delle piattaforme: Cosa dice la legge?
Secondo le normative comunitarie e nazionali, le piattaforme social hanno l’obbligo di garantire trasparenza nelle loro decisioni, specialmente quando:
- Disabilitano un account o limitano l’accesso ai servizi.
- Modificano o interrompono un contratto di utilizzo, come quello stipulato all’atto della registrazione.
Normative Comunitarie e obblighi delle Piattaforme Social
In Europa, le piattaforme social sono considerate fornitori di servizi digitali e devono rispettare precisi obblighi di trasparenza, stabiliti da:
- Regolamento (UE) 2022/2065 (Digital Services Act – DSA):
- Obbliga le piattaforme a fornire motivazioni chiare e trasparenti quando disabilitano un account o rimuovono contenuti.
- Prevede il diritto di ricorso per gli utenti, che devono avere la possibilità di contestare la decisione.
- Regolamento (UE) 2019/1150 (P2B):
- Impone trasparenza nei processi decisionali, specialmente per gli account commerciali o professionali.
- Vieta modifiche unilaterali o immotivate nei contratti digitali.
Obblighi di informazione secondo il Codice del Consumo Italiano
In Italia, le piattaforme social devono rispettare il Codice del Consumo, che prevede:
- Obblighi di informazione e trasparenza nei confronti degli utenti, in particolare:
- Divieto di pratiche commerciali scorrette, inclusa la mancanza di trasparenza contrattuale.
- Obbligo di informare chiaramente gli utenti sulle cause della disabilitazione dell’account.
- Dovere di fornire informazioni chiare e comprensibili per consentire all’utente di prendere decisioni consapevoli.
Quando la disabilitazione senza motivo è illegittima?
La disabilitazione di un account è illegittima quando:
- Non viene fornita una motivazione chiara e specifica.
- Non viene garantita la possibilità di ricorso o contestazione.
- Non esiste una violazione grave o reiterata che giustifichi la disabilitazione definitiva.
Come contestare una disabilitazione senza motivo?
Richiedere una revisione e contestare la decisione
Se il tuo account è stato disabilitato senza spiegazioni, puoi:
- Richiedere una revisione della decisione, utilizzando i canali ufficiali di supporto della piattaforma.
- Contestare formalmente la disabilitazione, spiegando che:
- Non è stata fornita una motivazione valida.
- Non è stata rispettata la procedura contrattuale, inclusa la possibilità di “appello”.
- La disabilitazione è sproporzionata rispetto all’eventuale violazione commessa.
Inviare una diffida legale per la riattivazione dell’account
Se la piattaforma non risponde o rifiuta la riattivazione, puoi:
- Inviare una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione immediata dell’account.
- La motivazione chiara e dettagliata della disabilitazione.
- Evidenziare le violazioni di legge, come:
- Violazione degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act e dal Codice del Consumo.
- Pratica commerciale scorretta, punibile dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Agire in giudizio per il ripristino dell’account
Se anche la diffida legale non porta risultati, puoi:
- Agire in giudizio, chiedendo:
- Il ripristino dell’account.
- Il risarcimento dei danni subiti per l’illegittima disabilitazione.
- una penale ex art. 614 bis cpc
Vuoi contestare la disabilitazione del tuo account e far valere i tuoi diritti? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
COME RIMUOVERE LIMITAZIONI DALL’ACCOUNT BUSINESS MANAGER DI FACEBOOK
Hai ricevuto una restrizione sull’Account Business Manager (BM) o sull’account pubblicitario su Facebook o Instagram per presunta violazione degli standard della community o delle condizioni d’uso?
Oppure hai scoperto che la tua pagina non viene più consigliata e le tue campagne pubblicitarie sono state limitate o bloccate?
Queste restrizioni possono avere gravi conseguenze sul tuo business, ma non sempre sono giustificate. In molti casi, sono il risultato di un’errata interpretazione delle policy o di un’applicazione sproporzionata delle regole.
In questo articolo scoprirai:
- Quando le restrizioni sono legittime e quando puoi contestarle.
- Come dimostrare la legittimità dei tuoi contenuti pubblicitari.
- Come ottenere la riattivazione dell’Account Business Manager o Pubblicitario.
Presunta Violazione degli Standard della Community o delle Condizioni d’Uso
Perché l’Account Business Manager o Pubblicitario viene limitato?
Le piattaforme social come Facebook e Instagram applicano rigorose policy sugli standard della community e condizioni d’uso per:
- Garantire la sicurezza degli utenti.
- Evitare contenuti ingannevoli o dannosi.
- Regolare la pubblicità di prodotti sensibili o regolamentati, come:
- Armi e munizioni.
- Prodotti alcolici.
- Integratori alimentari o medicinali.
- Prodotti per adulti.
Restrizioni per Violazioni Pubblicitarie o Prodotti Regolamentati
La pubblicazione di alcuni contenuti pubblicitari può comportare:
- Limitazioni alla visibilità della pagina (ad esempio, la pagina non viene più consigliata).
- Restrizioni sull’Account Business Manager (BM) o sull’account pubblicitario, con l’impossibilità di:
- Creare nuove campagne pubblicitarie.
- Modificare o aggiornare annunci esistenti.
- Accedere ai dati di insight o analytics.
Errori di interpretazione o applicazione algoritmica
In molti casi, le restrizioni sono dovute a errori di interpretazione o a falsi positivi degli algoritmi utilizzati dalle piattaforme per:
- Monitorare i contenuti pubblicitari e verificare la conformità alle regole.
- Applicare automaticamente restrizioni senza una revisione umana preventiva.
Risultato?
- Viene limitato un contenuto perfettamente lecito solo perché include parole chiave o immagini che gli algoritmi associano a prodotti regolamentati o vietati.
- L’account pubblicitario o BM viene bloccato in modo sproporzionato, senza una motivazione chiara o una possibilità di contestazione efficace.
Quando le restrizioni sono illegittime?
Errata interpretazione delle regole pubblicitarie
Le restrizioni sono illegittime quando derivano da:
- Un’errata interpretazione delle regole pubblicitarie.
- Un’errata “lettura” del contenuto da parte degli algoritmi di controllo.
- Un’applicazione eccessivamente restrittiva delle policy, senza considerare:
- Il contesto dell’annuncio.
- L’intenzione del messaggio pubblicitario.
Esempio Pratico:
Facebook vieta la pubblicazione di:
- “Contenuti in cui si tenta di acquistare, vendere o commerciare animali vivi non in via di estinzione”, a meno che non siano pubblicati da:
- Un negozio o un brand legittimato.
- Un rifugio per animali abbandonati.
- Un allevatore autorizzato.
Tuttavia, se un allevatore di cani o gatti pubblica un annuncio per la vendita di cuccioli:
- L’annuncio è perfettamente legittimo, purché:
- L’allevatore sia autorizzato e rispetti le normative locali.
- Vengano fornite informazioni chiare e veritiere sull’attività di allevamento.
La restrizione è quindi illegittima e può essere contestata dimostrando:
- L’esistenza di tutte le autorizzazioni necessarie.
- La conformità dell’annuncio alle normative pubblicitarie.
Pubblicità di prodotti regolamentati: Quando è consentita?
Alcuni prodotti sono regolamentati ma non vietati, come:
- Armi bianche (es. coltelli artigianali da collezione).
- Prodotti alcolici (con restrizioni sull’età e la geolocalizzazione).
- Integratori alimentari (con obblighi informativi specifici).
Esempio Pratico:
- Facebook vieta la pubblicità di armi bianche, ma consente:
- La vendita di coltelli artigianali da collezione.
- L’annuncio di utensili destinati a scopi lavorativi o di cucina.
La restrizione è quindi illegittima se:
- Il coltello artigianale è descritto come oggetto da collezione o utensile lavorativo.
- L’annuncio è chiaro, non ingannevole e non incita comportamenti violenti.
Quando la restrizione configura un abuso di posizione dominante?
Applicazione sproporzionata delle policy e disparità di trattamento
L’imposizione indiscriminata di restrizioni può configurare:
- Una violazione del principio di proporzionalità:
- Obbliga le piattaforme a garantire un’applicazione proporzionata delle policy.
- Vieta pratiche discriminatorie o sleali nelle decisioni di moderazione dei contenuti.
- Un abuso di posizione dominante, quando:
- Solo alcuni utenti possono pubblicizzare determinati prodotti, creando una disparità di trattamento ingiustificata.
- La piattaforma limita arbitrariamente la visibilità dei contenuti o l’accesso agli strumenti pubblicitari.
Pratica di concorrenza sleale
Secondo il Digital Markets Act (DMA), la disparità di trattamento ingiustificata può integrare una pratica di concorrenza sleale quando:
- Favorisce alcuni inserzionisti a scapito di altri.
- Limita l’accesso al mercato pubblicitario digitale per i concorrenti.
4. Come contestare una restrizione e ottenere la riattivazione dell’account?
Analisi dei messaggi pubblicitari e documentazione delle autorizzazioni
Per contestare una restrizione ingiustificata, è necessario:
- Analizzare i messaggi pubblicitari postati, verificando che:
- Rispondano alle normative pubblicitarie.
- Non siano ingannevoli o violenti.
- Documentare e dimostrare tutte le autorizzazioni necessarie per:
- Vendere prodotti regolamentati (es. certificati o licenze commerciali).
- Utilizzare termini specifici o immagini che possono essere state erroneamente segnalate.
Inviare una diffida legale e contestare la decisione
Se la contestazione tramite i canali ufficiali della piattaforma non ha successo, puoi:
- Inviare una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione immediata dell’account.
- La rimozione delle limitazioni.
Hai bisogno di assistenza per contestare una restrizione? Contattami qui.
COME ATTIVARE ACCOUNT PUBBLICITARIO FACEBOOK DISABILITATO
Se il tuo account pubblicitario su Facebook o Instagram è stato disabilitato, potresti aver riscontrato gravi difficoltà nel promuovere il tuo business online. La disabilitazione dell’account pubblicitario può avvenire per diversi motivi, tra cui:
- Violazione degli standard della community o delle condizioni d’uso.
- Uso improprio o non autorizzato dell’account pubblicitario.
- Accesso abusivo da parte di terzi, con conseguente uso fraudolento delle campagne pubblicitarie.
In questo articolo ti spiegherò:
- Perché l’account pubblicitario può essere disabilitato.
- Quando la disabilitazione è legittima e quando puoi contestarla.
- Come mettere in sicurezza l’account e ottenere la riattivazione.
Perché l’account pubblicitario viene disabilitato?
Uso improprio o non autorizzato dell’account pubblicitario
Un account pubblicitario su Facebook o Instagram può essere disabilitato automaticamente quando viene rilevato un:
- Uso improprio, come:
- Violazione delle normative pubblicitarie o degli standard della community.
- Promozione di prodotti regolamentati senza le necessarie autorizzazioni.
- Uso non autorizzato, in particolare se:
- Viene utilizzato da un soggetto non autorizzato.
- Si rilevano accessi da luoghi insoliti o dispositivi sconosciuti.
Accesso abusivo e campagne fraudolente
Uno dei motivi più comuni per la disabilitazione dell’account pubblicitario è:
- L’accesso abusivo da parte di terzi, che:
- Prendono il controllo dell’account pubblicitario utilizzando credenziali rubate o violando le misure di sicurezza.
- Creano campagne fraudolente, ad esempio:
- Pubblicità di prodotti falsi o servizi inesistenti.
- Campagne pubblicitarie con addebiti ingiustificati su carte di credito collegate.
Cosa succede dopo l’accesso abusivo?
- L’account pubblicitario viene immediatamente disabilitato come misura di sicurezza per:
- Limitare l’indebito utilizzo della carta di credito collegata all’account.
- Evitare ulteriori attività fraudolente.
- L’utente viene automaticamente etichettato come “profilo a rischio”, impedendogli di:
- Creare nuove campagne pubblicitarie.
- Accedere alle campagne già attive o ai dati di analisi (insight).
Disabilitazione automatica: Quando è legittima?
La disabilitazione automatica dell’account pubblicitario è legittima solo quando:
- L’accesso abusivo è stato confermato da un’attività fraudolenta effettiva.
- L’utente non ha adottato le misure di sicurezza adeguate, come:
- Autenticazione a due fattori (2FA).
- Protezione delle credenziali di accesso.
- Monitoraggio regolare delle attività dell’account.
Quando la disabilitazione è illegittima?
Falso positivo o errata interpretazione di attività insolite
Non sempre la disabilitazione è giustificata. In alcuni casi, l’account pubblicitario viene bloccato per:
- Un falso positivo degli algoritmi di sicurezza, che interpretano erroneamente:
- Accessi legittimi da nuovi dispositivi come tentativi di hacking.
- Modifiche legittime nelle impostazioni delle campagne pubblicitarie come attività sospette.
- Un’errata interpretazione di attività insolite, come:
- Variazioni nei budget pubblicitari o nei metodi di pagamento.
- Cambio di targeting geografico o di pubblico per le campagne.
Assenza di violazioni gravi o reiterate
La disabilitazione è illegittima se:
- Non ci sono prove di violazioni gravi o reiterate degli standard della community.
- Non sono state violate le condizioni d’uso, ad esempio:
- Le campagne rispettano tutte le normative pubblicitarie.
- Non sono stati promossi prodotti vietati o contenuti ingannevoli.
Vuoi contestare una disabilitazione ingiusta? Contattami qui per una consulenza legale personalizzata.
Come riattivare un account pubblicitario disabilitato?
Mettere in sicurezza l’account prima di chiedere la riattivazione
Prima di richiedere la riattivazione, è necessario mettere “in sicurezza” l’account utente per:
- Impedire ulteriori accessi abusivi.
- Dimostrare alla piattaforma che l’account è ora sicuro.
Come farlo?
- Ripristinare l’account con nuove credenziali, mediante la procedura di “ripristino in sicurezza” assicurandoti di:
- Cambiare la password con una combinazione complessa e sicura.
- Abilitare l’autenticazione a due fattori (2FA) per un ulteriore livello di protezione.
- Controllare i dispositivi collegati all’account e rimuovere quelli sconosciuti.
Richiedere la rimozione delle restrizioni e la riattivazione dell’account
Dopo aver messo in sicurezza l’account, puoi:
- Richiedere la rimozione delle restrizioni, spiegando che:
- L’accesso abusivo è stato risolto grazie alle nuove credenziali.
- L’account ora è sicuro e non rappresenta più un rischio.
- Contestare la disabilitazione dimostrando che:
- Le campagne fraudolente non sono state create dall’utente, ma dall’hacker.
- Non ci sono violazioni gravi delle condizioni d’uso o degli standard della community.
Inviare una diffida legale in caso di rifiuto
Se la piattaforma rifiuta la riattivazione o non risponde:
- Invia una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione immediata dell’account pubblicitario.
- La rimozione delle limitazioni imposte ingiustamente.
- Il rimborso degli addebiti non autorizzati, in caso di campagne fraudolente.
Vuoi riattivare il tuo account pubblicitario e tutelare il tuo business online? Contattami qui.
COME OTTENERE COMPENSI PER MONETIZZAZIONI FACEBOOK BLOCCATE
Se sei un creatore di contenuti su Facebook, sai quanto sia fondamentale ricevere regolarmente i pagamenti per le tue monetizzazioni. Tuttavia, può succedere che l’account di pagamento venga bloccato senza preavviso, impedendoti di accedere ai compensi già maturati.
Questa situazione può essere estremamente frustrante, soprattutto se:
- Hai già provato a contattare l’assistenza di Meta o il Business Support senza successo.
- Non ti viene fornita una spiegazione chiara sul motivo del blocco.
- I pagamenti restano in sospeso per settimane o mesi, senza un termine certo.
Perché Meta blocca i pagamenti su Facebook?
Meta può bloccare i pagamenti per diverse ragioni, tra cui:
- Cambio del metodo di pagamento, ad esempio:
- Passaggio da conto bancario a PayPal o da una carta di credito a un’altra.
- Modifica delle informazioni di fatturazione.
- Attività considerate “insolite” dal sistema automatico di controllo, come:
- Variazioni improvvise nei guadagni o nelle visualizzazioni dei contenuti.
- Aumenti significativi del traffico o delle interazioni su un singolo post o video.
- Verifiche sull’identità del titolare dell’account o dell’amministratore dei pagamenti, in particolare se:
- Viene rilevato un accesso da un nuovo dispositivo o posizione geografica.
- I dati dell’account non corrispondono a quelli del metodo di pagamento.
Pagamenti bloccati su Facebook per attività insolite: Perché accade?
Sistema automatico di controllo e falsi Positivi
Meta utilizza sistemi automatici di controllo delle transazioni per:
- Proteggere i creatori di contenuti da attività fraudolente.
- Evitare accessi non autorizzati agli account di pagamento.
- Garantire la sicurezza delle transazioni finanziarie.
Tuttavia, questi sistemi non sempre sono accurati e possono generare falsi positivi, bloccando i pagamenti per:
- Cambio del metodo di pagamento, anche se:
- L’intestatario rimane lo stesso (ad esempio, passando da un conto bancario a PayPal).
- Viene semplicemente aggiornato il numero della carta di credito.
- Variazioni nei guadagni o nei dati di traffico, come:
- Un video che diventa virale e genera un aumento improvviso dei guadagni.
- Un picco di interazioni su un post sponsorizzato.
Verifiche sull’identità del titolare dell’account
Meta può anche bloccare i pagamenti per verificare l’identità del titolare dell’account o dell’amministratore dei pagamenti, soprattutto se:
- Viene rilevato un accesso da una località geografica insolita.
- Si notano modifiche frequenti ai dati di pagamento o di fatturazione.
- L’account viene utilizzato su più dispositivi contemporaneamente.
Esempio Pratico:
Dopo aver modificato il metodo di pagamento mantenendo lo stesso intestatario, Facebook può:
- Bloccare i pagamenti per “attività insolite”, anche se:
- Tutti i dati personali e aziendali sono rimasti invariati.
- Sono state completate con successo tutte le verifiche richieste.
In questi casi, il blocco è sproporzionato e può essere contestato.
Quando il blocco dei pagamenti è illegittimo?
Obbligo di trasparenza e motivazione chiara
Secondo le normative europee e in particolare:
- Regolamento (UE) 2019/1150 (P2B):
- Impone trasparenza nei processi decisionali delle piattaforme online nei confronti degli utenti commerciali.
- Vieta blocchi ingiustificati dei pagamenti senza una motivazione chiara e specifica.
- Regolamento UE DMA:
- Obbliga le piattaforme a fornire un meccanismo chiaro di riesame delle decisioni, garantendo:
- Il diritto di ricorso per gli utenti.
- Una procedura trasparente e rapida per contestare decisioni errate.
- Obbliga le piattaforme a fornire un meccanismo chiaro di riesame delle decisioni, garantendo:
In altre parole:
- Meta non può bloccare i pagamenti senza fornire una spiegazione dettagliata.
- Il creatore di contenuti ha il diritto di contestare la decisione e richiedere:
- Una revisione del blocco.
- Il pagamento immediato dei compensi maturati.
Blocco sproporzionato o disparità di trattamento
Il blocco dei pagamenti è illegittimo se:
- È sproporzionato rispetto all’attività segnalata come insolita, ad esempio:
- Viene bloccato l’intero account di pagamento per un singolo pagamento sospetto.
- Viene applicato in modo discriminatorio o con disparità di trattamento, come:
- Altri creatori di contenuti con attività simili non subiscono blocchi.
- L’account di pagamento viene bloccato senza un termine certo per lo sblocco.
Come contestare un blocco dei pagamenti su Facebook?
Inviare una richiesta di revisione ufficiale a Meta
Se il tuo account di pagamento è stato bloccato:
- Inizia inviando una richiesta di revisione ufficiale a Meta, spiegando che:
- Il metodo di pagamento è stato modificato ma l’intestatario è rimasto lo stesso.
- L’attività insolita è giustificata, ad esempio:
- Un aumento improvviso dei guadagni dovuto a un video virale.
- Una variazione nei dati di traffico per una campagna promozionale.
- Fornisci tutte le informazioni richieste, inclusi:
- Documenti di identità dell’intestatario dell’account.
- Prova di residenza e documentazione fiscale.
- Screenshot e ricevute per dimostrare la legittimità dei pagamenti.
Inviare una diffida legale a Meta
Se Meta rifiuta di sbloccare i pagamenti o non risponde alla richiesta di revisione:
- Inoltra una diffida legale, evidenziando che:
- Il blocco è illegittimo ai sensi del Regolamento (UE) 2019/1150 (P2B) e del Digital Markets Act (DMA).
- Meta ha violato l’obbligo di trasparenza e il diritto di ricorso dell’utente.
- I compensi maturati devono essere pagati immediatamente, senza ulteriori ritardi.
Avviare un reclamo Ufficiale alle Autorità di Vigilanza
Se la diffida legale non produce risultati, puoi:
- Presentare un reclamo ufficiale all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) o alla Commissione Europea per:
- Pratica commerciale scorretta.
- Violazione degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Markets Act (DMA).
Hai bisogno di aiuto per sbloccare i pagamenti su Facebook?
Se stai affrontando un blocco ingiustificato dei pagamenti su Facebook:
- Non accettare passivamente la decisione.
- Agisci legalmente per ottenere lo sblocco e ricevere i compensi maturati.
Contattami ora per una consulenza legale specifica
COME RIATTIVARE PROFILO TIKTOK DISABILITATO PER MOTIVI INFONDATI
Il tuo account TikTok è stato disabilitato senza motivo?
Non sei il solo. Molti utenti si trovano in questa situazione senza alcuna spiegazione chiara da parte della piattaforma.
TikTok è noto per essere una piattaforma social ben organizzata, che consente di:
- Interagire facilmente con il supporto tecnico.
- Utilizzare tool di assistenza dedicati per risolvere problemi comuni.
Tuttavia, non è raro che gli account vengano disabilitati improvvisamente e apparentemente senza motivo, causando frustrazione e confusione negli utenti.
Perché TikTok può disabilitare un account?
Gli account TikTok possono essere disabilitati principalmente per due motivi:
- Verifica dell’età.
- Violazione delle linee guida della community.
Vediamo nel dettaglio quando è legittimo e quando puoi contestare la decisione.
Verifica dell’età: Quando TikTok disabilita un account?
Requisiti di età su TikTok
TikTok richiede che gli utenti abbiano più di 13 anni per accedere alla piattaforma, in conformità con:
- Il GDPR (Regolamento UE sulla protezione dei dati personali).
- Il Decreto Legislativo 101 del 2018 (in Italia), che prevede che:
- Per i minori di 14 anni, è necessario il consenso esplicito dei genitori per l’utilizzo di piattaforme social.
Verifica dell’età con algoritmi di controllo
Per garantire il rispetto dei requisiti di età, TikTok utilizza algoritmi di controllo per:
- Verificare l’età dichiarata dagli utenti al momento dell’iscrizione.
- Identificare eventuali account falsi o non conformi ai requisiti di età.
Tuttavia, gli algoritmi non sono sempre accurati e possono:
- Commettere errori di verifica, soprattutto quando:
- L’utente utilizza un aspetto giovanile nei video, facendo sospettare un’età inferiore a quella dichiarata.
- Il nome utente o i contenuti pubblicati suggeriscono un’età non conforme.
Errori nella verifica dell’età: Quando la disabilitazione è illegittima?
Gli errori di verifica dell’età sono comuni e possono portare alla disabilitazione dell’account anche quando:
- L’utente ha già inviato i documenti necessari per dimostrare la propria età.
- Il consenso dei genitori è stato correttamente confermato, ma l’algoritmo continua a segnalare anomalie.
In questi casi, la disabilitazione è illegittima, perché:
- TikTok non ha rispettato l’obbligo di trasparenza e accuratezza nel trattamento dei dati personali.
- Gli algoritmi hanno interpretato erroneamente le informazioni fornite, senza una verifica umana.
Come contestare la disabilitazione per verifica dell’età?
Se il tuo account è stato disabilitato per un errore nella verifica dell’età, puoi:
- Fornire nuovamente i documenti necessari, come:
- Carta d’identità o passaporto per dimostrare la tua data di nascita.
- Dichiarazione firmata dai genitori, se sei minorenne.
- Richiedere una revisione manuale dell’account, spiegando che:
- L’algoritmo ha commesso un errore di verifica.
- Hai già fornito tutti i documenti richiesti.
- Se TikTok rifiuta di riattivare l’account, puoi:
- Inviare una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione immediata dell’account.
- Una spiegazione dettagliata della disabilitazione.
- Presentare un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, dimostrando che:
- TikTok ha gestito erroneamente i tuoi dati personali.
- Gli algoritmi di verifica dell’età sono inaccurati.
Violazione delle linee Guida della Community: Quando TikTok disabilita un account?
Quali contenuti sono vietati su TikTok?
TikTok applica regole rigorose sui contenuti per garantire:
- Un ambiente sicuro e rispettoso per tutti gli utenti.
- La conformità alle normative locali e internazionali.
I contenuti vietati includono:
- Incitamento all’odio o alla violenza.
- Nudità o contenuti sessualmente espliciti.
- Disinformazione o fake news.
- Bullismo o molestie.
- Privacy e sicurezza
Errori di moderazione automatizzata: Quando la disabilitazione è illegittima?
TikTok utilizza sistemi di moderazione automatizzati per:
- Analizzare i contenuti pubblicati e verificare la conformità alle linee guida della community.
- Identificare violazioni e applicare automaticamente restrizioni o disabilitazioni.
Tuttavia, gli algoritmi di moderazione possono commettere errori, come:
- Segnalare falsamente un contenuto come inappropriato, anche quando:
- Il contenuto è chiaramente informativo o educativo.
- L’utente esprime un’opinione legittima, senza violare gli standard della community.
- Interpretare erroneamente il contesto, ad esempio:
- Scambiare una battuta ironica per un incitamento all’odio.
- Confondere immagini artistiche con nudità esplicita.
- Scambiare informazioni pubbliche come personali (es: numero di telefono)
Esempio pratico:
- L’account dell’utente viene bloccato per presunta violazione delle linee guida sulla condivisione di dati personali, in quanto pubblica il proprio numero di telefono per finalità commerciali
- TikTok non ammette “contenuti che includano informazioni personali che possano creare un rischio di stalking, violenza, phishing, frode, furto di identità o sfruttamento finanziario. Specifica che NON SONO CONSENTITI “Numeri di telefono e indirizzi personali non pubblici”.
- Se il numero è commerciale e non personale la disabilitazione è illegittima!
Come contestare la disabilitazione per violazione delle linee guida?
Se il tuo account è stato disabilitato per presunta violazione delle linee guida, puoi:
- Richiedere una revisione manuale, spiegando che:
- Il contenuto pubblicato non violava le linee guida della community.
- L’algoritmo di moderazione ha interpretato erroneamente il contesto.
- Fornire prove a supporto della tua contestazione, come:
- Screenshot del contenuto pubblicato.
- Spiegazione del contesto o dell’intento del post.
- Se TikTok rifiuta la riattivazione dell’account, puoi:
- Inviare una diffida legale, richiedendo:
- La riattivazione immediata dell’account.
- Una spiegazione dettagliata della presunta violazione.
- Agire in giudizio per inadempimento contrattuale, dimostrando che:
- La disabilitazione è sproporzionata rispetto al presunto comportamento.
- TikTok non ha rispettato gli obblighi contrattuali previsti nei termini e condizioni d’uso.
- Inviare una diffida legale, richiedendo:
Vuoi riattivare il tuo account TikTok e tutelare i tuoi diritti digitali? Contattami qui.
COME OTTENERE LE CREDENZIALI DI ACCESSO PERDUTE
Hai perso le credenziali del tuo account social e ora non riesci più ad accedervi né a eliminarlo? Hai provato a contattare l’assistenza senza ottenere risposta? Sei nel posto giusto. In questa guida scoprirai come tutelare i tuoi diritti digitali e come agire legalmente per recuperare le credenziali di accesso o richiedere la disattivazione del tuo account.
Perché è importante disattivare un account Facebook Inattivo?
Lasciare un account Facebook inattivo e non accessibile può comportare una serie di rischi per la tua identità digitale. Vediamo insieme quali sono i principali motivi per cui dovresti considerare la disattivazione:
- Danni alla reputazione: Informazioni personali obsolete o non aggiornate potrebbero compromettere la tua immagine pubblica, specialmente se si tratta di un account professionale o legato alla tua attività lavorativa.
- Sicurezza dei dati: Gli account inattivi sono spesso bersaglio di hacker e malintenzionati, aumentando il rischio di furti d’identità o accessi non autorizzati.
- Violazione della privacy: I tuoi dati personali potrebbero rimanere esposti su piattaforme che non utilizzi più, mettendo a rischio la tua privacy e consentendo un utilizzo improprio delle tue informazioni senza il tuo consenso.
- Perdita di comunicazioni importanti: Se l’account è collegato alla tua attività, potresti perdere notifiche o richieste di contatto che potrebbero influire negativamente sul tuo business.
Quando non Riesci ad accedere al tuo account Facebook
Potresti trovarti in una situazione in cui non riesci ad accedere al tuo account Facebook per vari motivi, come ad esempio:
- Hai smarrito le credenziali di accesso (username e password).
- Non hai più accesso all’indirizzo email collegato all’account.
- Le procedure di recupero dell’account offerte da Facebook non funzionano.
In questi casi, diventa impossibile eliminare l’account in autonomia poiché Facebook richiede l’accesso alle vecchie credenziali o all’indirizzo email di recupero. Se ti riconosci in questa situazione, continua a leggere per capire come puoi tutelare i tuoi diritti.
Quando Facebook non Ti permette di cancellare l’account: Inadempimento Contrattuale
Se non riesci a esercitare il tuo diritto di recesso dal contratto, ovvero la cancellazione dell’account, potresti essere di fronte a un potenziale inadempimento contrattuale da parte di Facebook. Le condizioni d’uso delle piattaforme social prevedono infatti la possibilità di cancellare l’account in qualsiasi momento.
Tuttavia, se l’utente non riesce ad accedere all’account e non riceve un supporto adeguato, la piattaforma potrebbe violare i termini di utilizzo accettati durante la registrazione. Questo potrebbe comportare delle conseguenze legali, tra cui:
- Inadempimento contrattuale: Facebook ha l’obbligo di garantire all’utente la possibilità di esercitare il recesso dal contratto.
- Lesione dell’identità digitale: Se i tuoi dati rimangono online contro la tua volontà, potrebbe configurarsi una violazione del diritto all’identità digitale.
- Illecito trattamento dei dati personali: La permanenza dei tuoi dati personali nonostante la richiesta di cancellazione costituisce una violazione del GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati).
I tuoi diritti secondo il GDPR
Il GDPR protegge i tuoi dati personali e ti garantisce diversi diritti, tra cui:
- Diritto di accesso (art. 15 GDPR): Puoi richiedere una copia di tutti i tuoi dati personali conservati nei database di Facebook.
- Diritto alla cancellazione (diritto all’oblio) (art. 17 GDPR): Hai il diritto di chiedere l’immediata cancellazione di tutti i tuoi dati personali.
- Diritto di recesso dal contratto di utilizzo della piattaforma: Se non puoi più accedere al tuo account, hai il diritto di recedere dal contratto con Facebook e richiedere la cancellazione dell’account.
Attraverso un’azione legale stragiudiziale è possibile far valere tutti i diritti previsti dal GDPR e dal Codice Privacy. In questo modo, potrai richiedere al Social Network di adempiere correttamente ai suoi obblighi contrattuali e tutelare la tua identità digitale.
Contattami per proteggere la tua identità digitale