È possibile registrare segretamente il coniuge mentre è in casa da solo?

La risposta è no: registrare segretamente audio o video di una persona convivente all’interno della propria abitazione, senza il suo consenso e in tua assenza, costituisce un reato.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4840/2024, ha ribadito che questa condotta integra il reato di interferenze illecite nella vita privata previsto dall’art. 615 bis del Codice Penale. Anche se chi installa i dispositivi di sorveglianza vive nella stessa abitazione, non ha il diritto di riprendere o registrare momenti di vita privata degli altri conviventi, se non è direttamente coinvolto nelle attività riprese.

In particolare, la Suprema Corte ha sottolineato che chiunque, anche un convivente, non può registrare la vita privata altrui se non partecipa attivamente alla scena. Questo principio si applica anche nel caso di dispositivi installati con il pretesto della sicurezza o sorveglianza domestica.

La tutela penale per registrazioni non autorizzate

Se ti trovi in una situazione in cui pensi che la tua privacy sia stata violata da una registrazione effettuata senza il tuo consenso, puoi far cessare immediatamente la condotta lesiva e chiedere la punizione del colpevole.

Spesso le registrazioni avvengono a causa di forti conflittualità nella coppia che rischiano di degenerare in condotte ben più gravi. Mettere un freno, sul nascere, a comportamenti illeciti, potrebbe prevenire situazioni pericolose.

Chiarire le conseguenze penali di comportamenti apparentemente poco gravi può servire da monito e da deterrente per chi, naturalmente, non è in grado di percepire il disvalore del fatto. Il reato di interferenze illecite nella vita privata è considerato un reato grave punibile con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

L’azione penale offre quindi una protezione forte e concreta nei confronti di chi subisce queste violazioni, garantendo che i diritti alla riservatezza vengano rispettati anche all’interno delle mura domestiche.

Cosa puoi fare?

Se sospetti che siano state effettuate registrazioni non autorizzate della tua vita privata è fondamentale che tu agisca prontamente. Potrebbe bastare l’invio di una diffida per far cessare tali interferenze illecite. Minacciare un’azione penale in caso di desistenza volontaria potrebbe prevenire mali peggiori.

Tuttavia, nell’ipotesi in cui la condotta persista potresti presentare denuncia querela e addirittura chiedere il sequestro preventivo dell’impianto di registrazione.

Come avvocato in crimini informatici e violazioni della privacy, posso offrirti assistenza per valutare la tua situazione e intraprendere le azioni legali più opportune.

La legge ti tutela, e difendere i tuoi diritti è una priorità. Contattami per una consulenza.

Si precisa che le consulenze non vengono rese gratuitamente ma solo dopo accettazione di preventivo scritto che verrà inviato previa descrizione del caso sottoposto