La diffusione on line, non autorizzata, di video e foto a contenuto sessualmente esplicito è purtroppo un fenomeno tanto diffuso quanto pericoloso. La vergogna, l’umiliazione e l’impotenza percepita dalla vittima producono un danno psicologico, morale, relazionale e patrimoniale che può assumere dimensioni “catastrofali”.
La tutela penale, azionabile tramite denuncia querela, potrebbe quindi non essere sufficiente a ristorare la vittima che, quale primaria esigenza, ha quella di far rimuovere il contenuto privato dai social network o di limitarne la diffusione.
L’Autorità Garante per la Privacy ha istituito una procedura di segnalazione on line per prevenire la propagazione di video o immagini intimi. Attraverso la compilazione di un form presente nel sito istituzionale, si potrà avviare una procedura volta ad intimare al social network il blocco di uno specifico contenuto sessuale.
A tal fine è importante che la segnalazione sia completa ed esaustiva. Occorre spiegare le ragioni che fondano il sospetto che il video possa essere diffuso ed indicare anche le piattaforme potenzialmente utilizzabili a tale scopo. Altrettanto fondamentale è trasmettere le immagini e i video incriminati affinché gli algoritmi possano “leggerli” e bloccarli prima che vengano pubblicati. Se i file che contengono immagini intime sono diversi è opportuno caricarli tutti. Diversamente la procedura potrebbe risultare inutile. Il controllo non è infatti delegabile ad operatori “in carne ed ossa” ma deve essere effettuato da un software che, per il momento, per quanto compiutamente istruito, non sarà in grado di identificare contenuti simili ma diversi.
Sfortunatamente né l’Autorità Garante né la magistratura penale sono in grado di garantire la rimozione definitiva dei contenuti intimi che, scaricati dagli utenti nei propri device, potrebbero essere modificati o re-immessi nella rete attraverso altre piattaforme.
Pertanto, oltre ad una doverosa prudenza nel proteggere i propri dati personali ed evitare di “registrare” la propria intimità, in alcune situazioni potrebbe essere prudenziale diffidare la persona che detiene il file, rendendola edotta delle conseguenze penali e civili alle quali andrebbe incontro qualora li pubblicasse o diffondesse.
Le sanzioni penali per il reato di revenge porn possono essere molto pesanti e un formale avvertimento potrebbe servire da deterrente nel placare l’ira e la superficialità che fomentano l’invidia, le gelosia e il desiderio di vendetta conseguente a relazioni dolorosamente terminate.
Scrivimi qui per comprendere come prevenire o limitare la diffusione di contenuti intimi
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